Questo 2025 è iniziato per ora con il freno a mano tirato per quanto riguarda le nuove produzioni videoludiche con qualche titolo qua e la soprattutto indipendente, trand che prosegue con il gioco che vediamo oggi, Eternal Strands, il nuovo action gdr targato Yellow Brick Games, studio creato da Mike Laidlaw sviluppatore proveniente dalla vecchia guardia di Bioware dietro i successi di Mass Effect. Basterà il grande background e le grosse aspettative riposte in questa produzione per dar vita ad un titolo in grado di ritagliarsi uno spazio all’interno del complesso panorama videoludico? Scopriamolo insieme in questa recensione.
Buona scrittura
Il mondo di Eternal Strands vede la sua vicenda porsi direttamente dopo una catastrofe che ha modificato permanentemente le lande della cività dei weavers una sorta di maghi in grado di incanalare a piacimento i poteri elementali del fuoco e del ghiaccio oltre che dell’energia cinetica con la possibilità di combinarli per aver la meglio sui nemici o sbloccare strade alternative. In questa situazione critica alcuni gruppi di weavers tra cui quello della protagonista del gioco, Brynn, si prodigano per riportare in auge le proprie terre e dimenticare il periodo buio. Il gruppo di Brynn riesce miracolosamente a superare la barriera chiamata Velo sfruttando uno degli automi chiamati Ark arrivando finalmente alla regione centrale del mondo chiamata Enclave. Da qui si dipana tutta la vicenda che gode di storie e dialoghi ben scritti soprattutto grazie all’ispirazione di Laidlaw che ha deciso di utilizzare le scelte multiple per prendere una serie di decisioni che possono anche caratterizzare la protagonista anche se non è possibile modificare la trama vera e propria.
Combinazioni elementali
Con una base abbastanza solida Eternal Strands riesce ad intrattenere basandosi principalmente su un gameplay abbastanza riuscito che vede le sua base svilupparsi utilizzando le regole dell’action gdr che permette ai giocatori di muoversi liberamente all’interno del mondo di gioco tramite le sue meccaniche da sandbox. Proprio questa è una delle caratteristiche su cui fa molto affidamento il titolo con la protagonista che ha la possibilità di scalare qualsiasi tipo di parete a patto di avere il giusto quantitativo di stamina richiamando lo stile degli ultimi The Legend of Zelda utilizzando inoltre le sopracitate magie elementali per proseguire anche contro i nemici per esempio bloccandoli con il ghiaccio o lanciandogli addosso degli oggetti tramite il potere della gravità. La fisica in questo caso è molto importante dato che la possibilità di combinare le magie permette di dar vita a ponti di ghiaccio oppure spinte artificiali tramite le bolle di gravità. Combinazioni che saranno estremamente importanti soprattutto con i nemici più importanti del gioco, ovvero i colossi, creature imponenti con qualche spunto preso da Shadow of the Colossus che dovremo abbattere con delle strategie studiate a pennello. Avendo la meglio su questi particolari nemici, una decina in tutto, andremo avanti nell’evoluzione del personaggio con la possibilità di migliorare sia i poteri assorbendo l’essenza di quest’ultimi e sia di creare delle armature sempre più performanti tramite un sistema di crafting interessante.
Senza lode e senza infamia
A livello estetico e tecnico il titolo confezionato da Yellow Brick Games è il più classico dei “senza infamia e senza lode”, una produzione che gode di alcuni scorci interessanti con il design dei personaggi e delle armature di quest’ultimi molto piacevoli da vedere e ammirare, ma d’altro canto a livello estetico manca di quel quid per fare breccia nei giocatori, tutto sa di già visto con dei pattern e dei colori abbastanza classici senza avere particolari guizzi. Anche a livello di animazioni il gioco ha qualche pecca non riuscendo sempre a convincere appieno a differenza del doppiaggio del gioco che invece risulta molto valido per tutta la ventina di ore per portare a termine l’avventura. Certamente il team dietro il titolo non vede moltissimi sviluppatori al suo interno ma forse qualcosa in più si poteva osare.
Un action gdr interessante
Eternal Strands è un titolo ambizioso soprattutto per via delle menti dietro il team di sviluppo che fa il suo lavoro solo in parte: la produzione è si piacevole da giocare con diverse possibilità a livello di gameplay non banali anche grazie ad un utilizzo ottimo della fisica del mondo che permette di escogitare molte strategie vincenti e di progredire sempre di più nello sfaccettato sviluppo del personaggio; dall’altra parte però troviamo un prodotto che ha qualche inciampo per quanto riguarda la componente artistica che risulta vista e rivista in una miriade di titoli con una realizzazione tecnica non al top. In ogni caso se volete gustarvi una ventina di ore in un mondo interessante a livello di storia ed un gameplay piacevole Eternal Strands è sicuramente consigliato.