Eccoci, come promesso, con la recensione della seconda stagione di The Strain, serie dal discreto successo che ha mirato a riconfermarsi tale, riuscendoci.
Il primo episodio mette subito in chiaro le cose: un flashback ha come scopo quello di far luce sul passato e, assieme a quelli di tutta la stagione, evidenzia le relazioni introspettive che hanno portato alla caratterizzazione dei personaggi.
I salti nel passato saranno una costante particolarmente gradita di questa serie e si focalizzeranno principalmente su Abraham Setrakian e sulle origini del Maestro.
Questa scelta sicuramente tappa i buchi della prima stagione, che ci ha catapultati nel centro degli eventi senza preavvisi e senza rispondere, a quesiti importanti, come appunto le origini di una creatura così diversa da tutto ciò che possa essere definito reale.
Per quanto riguarda gli eventi della seconda stagione, vediamo una N.Y. ben conscia di quello che sta succedendo, ai protagonisti si aggiungono Justine Feraldo, donna forte col compito di guidare le forze armate contro la minaccia degli stregoi; Coco Marchand, segretaria inutile del magnate Eldritch Palmer (prova a rompere le catene di sottomissione che il maestro ha imposto ad Eldritch) e Quinlan, mezzosangue con le abilità degli Stregoi ma senza le loro debolezze.
Quest’ultimo ricorda forse un po’ troppo Blade ma nelle scene d’azione la sua presenza costituirà un grandissimo valore aggiunto.
Il fronte malvagio, d’altro canto, ora dispone di bambini vampiri molto veloci ed agili che all’inizio sembreranno imbattibili ma in seguito vengono facilmente soggiogati.
Altro punto su cui questa stagione di The Strain ruota è la ricerca continua di Zack da parte di Kelly (madre di Zack ed ex moglie di Eph), ormai vampira ma resa cosciente, che avrà ai propri ordini i bambini vampiro prima citati.
E’ doveroso ribadire quanto Thomas Eichorst sia importante per la serie: la sua interpretazione di sergente nazista è perfetta, trasuda malvagità e perfidia ogni secondo che lo si ammira.
Sarà impegnato a contrastare Setrakian nella sua ricerca all’Occido Lumen, antico libro che sembra nascondere i segreti per distruggere il Maestro per sempre. Il tutto corre parallelamente allo studio più scientifico di una cura, da parte di Eph e Nora.
In conclusione The Strain 2 ci ha illuminati su alcuni punti particolarmente oscuri della storia, gettando le basi per il proseguo di una trama che sembra non essere vicina alla sua conclusione.
L’inserimento di Quinlan ha giovato non poco alla serie, che aveva evidentemente bisogno di un’impronta leggermente più action e l’aggiunta, se pur forzata, di qualche nota emozionale/romantica, non ha guastato la serie ma ha dimostrato quanto non siano necessarie.
Ciò non toglie però che avrebbe bisogno di essere un pizzico più horror, anche se la componente fiabesca dark, tipica di Del Toro, è facilmente riconoscibile.