Scritto e diretto da Ruben Östlund, The Square è stato presentato al Festival di Cannes, dove ha vinto la Palma D’oro; in Italia è distribuito da Teodora Film, uscendo nelle sale il nove novembre. Il regista svedese ha solo quattro opere nella sua filmografia, ciò nonostante è riuscito a vincere numerosi riconoscimenti. Nel 2014 vince la sezione Un Certain Regard, confermandosi come un talento del cinema europeo, nel quale si distingue per il risultato splendido nello scrivere singole sequenze, nelle quali ci mostra delle gag davvero efficaci ed elaborate.
È meglio essere chiari, la pellicola del cineasta svedese è un susseguirsi di domande e scene che sfiorano l’assurdo; esattamente come Mother! di Aronofsky, The Square ha molte pretese, chiedendo allo spettatore un impegno d’attenzione non indifferente. Solo per farsi una propria opinione, l’opera merita di essere vista e forse potrà non piacervi, ma il cinema di Ruben Östlund ha tantissimo da esporre; nel bene e nel male sarà un’esperienza che vi farà riflettere per molti giorni.
Appena cominciato il film, la sceneggiatura ci presenta Christian, il curatore presso un museo d’arte contemporanea di Stoccolma, nel quale ci sarà l’esposizione di una nuova opera: “ The Square”, uno spazio in cui tutti hanno stessi diritti e doveri. Purtroppo a causa delle difficoltà di presentazione della creazione, il museo dovrà rispondere di diverse accuse per una campagna pubblicitaria molto peculiare. In questo contesto ci sarà spazio per altre storyline, come il furto di alcuni beni posseduti da Christian e la conseguenza di un tentativo di riavere tali oggetti, con un metodo poco intelligente.
Il primo interrogativo mosso dalla pellicola indaga sul significato di opera d’arte, difatti, cosa rende una creazione qualsiasi, in grado assumere un valore artistico? Lasciando la risposta agli spettatori, saremo assaliti dal dubbio, da uno squilibrio generato da un’opera contemporanea destabilizzante, la quale mostra creazioni altrettanto contemporanee che scuotono il grande pubblico. Per pubblicizzare il nuovo prodotto artistico, The Square appunto, il museo sfrutterà un’idea poco consona all’accettazione dei mass media, i quali si scaglieranno contro il nostro alto borghese protagonista. Dall’incontro – scontro con la stampa, Christian è costretto a rispondere ad una domanda: “ C’è un limite alla libertà d’espressione?”
Il prodotto audiovisivo ha tantissimi spunti interessanti, dove l’indifferenza dell’essere umano può essere devastante, perciò The Square ha moltissimo da comunicare. In definitiva la Palma D’oro di quest’anno è straordinaria, un’opera potente che non ha paura di raccontare gli istinti più reconditi dell’uomo; non abbiamo voluto spoilerarvi nulla di più, ma sappiate che all’interno del quadrato c’è moltissimo da vedere.