Nel vastissimo panorama della serialità televisiva, The Deuce appartiene al salto nel passato, dove negli stati uniti era appena la nuova Hollywood; corrente cinematografica composta da cineasti di notevole spessore come De Palma e Francis Ford Coppola. Ricordando a tratti la sfortunata Vynil, The Deuce ci conduce in un mondo perennemente vivo e rumoroso, dove la prostituzione dilagava a macchia d’olio; ciò nonostante insieme ad essa si diffondeva un nuovo tipo d’intrattenimento erotico: il cinema pornografico. Creata dagli ideatori di The Wire, la serie televisiva può contare sul supporto di HBO che in questo caso ha già rinnovato la serie, ad una seconda stagione.
I più cinefili potranno riconoscere molti richiami al cinema di Scorsese, il quale ha contribuito indirettamente al successo della serie televisiva, raccontando di gangster simpatici e affascinanti nonché pericolosi. Una scrittura ben studiata accompagnerà le puntate, caratterizzando magnificamente i personaggi, dai papponi alle prostitute, in una città che offre molte possibilità ma anche molto dolore. Sebbene la sceneggiatura sia ottima, possiamo notare delle pecche, difatti alcune storyline sono troppo affrettate, risollevate un po’ dai personaggi che offrono sempre molte riflessioni. Tra la 42esima e Times Square il traffico di pericoli è palpabile ma la Deuce è anche questa, una via costellata di opportunità e divertimento, dove la morte è sempre dietro l’angolo.
Mentre negli anni settanta in Italia il cinema pornografico si diffondeva, in special modo, grazie alle opere di Joe D’amato, negli stati uniti di lì a poco sarebbe esploso Gerard Damiano grazie al suo film più celebre: Deep Throat. Nel progetto ideato da David Simon e George Pelecanos, percorriamo l’ascesa di un genere che era rimasto nell’anonimato di qualche cinema, diventato ben presto mainstream. Forse si sarebbe dovuto insistere sull’importanza della rivoluzione e sul connubio tra la nuova Hollywood e il cinema a luci rosse; tuttavia la serie compie un ottimo lavoro nella scrittura dei personaggi, interpretati benissimo grazie ad attori di un certo calibro come James Franco e Maggie Gyllenhaal.
Con una messa in scena di buon livello, The Deuce descrive benissimo il contesto ma non approfondisce alcune situazioni, perdendo un’ottima chance ma conservando delle qualità pregevoli che spesso, prodotti televisivi più conosciuti, hanno dimenticato.