Durante la sua lotta contro il cancro, un giocatore di Destiny è riuscito ad accedere al Faro grazie all’aiuto dei suoi amici.
Mike Mariana ha giocato il titolo di Bungie sin dalla beta e, poco dopo l’uscita ufficiale, gli viene diagnosticato un tumore al colon.
In questo periodo poco felice della sua vita, tuttavia, fa la conoscenza di Elliot e Tim, due giocatori Destiny appassionati come lui.
Loro però abbandonano il gioco dopo appena qualche mese, mentre Mike continua a dilettarsi con lo sparatutto.
Tim racconta: “Non lo sentii per un po’ di tempo, così un giorno lo cercai e mi disse che gli era stato diagnosticato un cancro al colon. L’unico titolo che riusciva a giocare era Destiny, tutti gli altri gli causavano problemi per gli effetti collaterali della chemio. Quando mi disse così, corsi a scaricare nuovamente Destiny per poter giocare ancora con lui.”
Tim e Elliot hanno descritto Mike come un uomo premuroso, orgoglioso papà di due bambini.
Anche dopo che gli venne diagnosticata la malattia, l’affrontò un atteggiamento molto positivo.
Mike giocò lo sparatutto oltre 2800 ore, passando per tutte e tre le classi, ma non era abbastanza forte da raggiungere il prestigioso Faro.
Per chi non lo sapesse si tratta di un social hub, introdotto con Le Prove di Osiride, che soltanto i migliori possono visitare: coloro che riescono a collezionare nove vittorie di fila.
Via via che le condizioni di Mike peggioravano, diventava sempre più difficile per lui giocare.
Tim sapeva quanto significasse per lui raggiungere il Faro e desiderava trovare un modo per arrivare lì prima che il tempo del suo amico finisse.
Così decise di cercare aiuto. Provò dunque a contattare Benjiman Lupo (o DrLupo), uno streamer di Twitch, scrivendogli:
“Al nostro amico spesso viene la nausea e non riesce neppure a giocare. È il suo obiettivo da tempo è quello di riuscire ad ottenere queste vittorie, ma io e i miei amici non siamo abbastanza bravi per poterlo aiutare. Per lui significherebbe tanto, non soltanto arrivare lì, ma giocare con una persona del tuo livello.”
Chiaramente DrLupo accettò la proposta, consegnando a Mike la sua prima vittoria impeccabile.
Lo streamer avrebbe così commentato: “Ho fatto ciò che andava fatto: ho aiutato Mike a dimenticare il suo dolore per un’ora permettendogli di accedere al Faro per la prima volta.”
Mike fu molto felice, nonostante avesse da poco saputo che il tumore si era diffuso anche al fegato e al cervello.
Dato che non aveva avuto la possibilità di giocare in quel periodo per via di un intervento chirurgico, era contento di essere di nuovo lì con il controller tra le mani, insieme ai suoi amici.
Stando alle parole di Tim, Mike non avrebbe mai considerato il cancro come il più grande degli ostacoli: “Ha sempre pensato che fosse solo un altro ostacolo da superare.”
Purtroppo, Mike morì una settimana dopo aver raggiunto il Faro, come se stesse aspettando di raggiungere il suo obiettivo per lasciarsi andare.
DrLupo decise di tenere una diretta streaming con l’obiettivo di raccogliere 5000 $ da donare alla famiglia del giocatore e, nel giro di qualche ora, la community ne donò ben 7500.
Una storia commovente e toccante, dalla quale molti dovrebbero imparare, soprattutto quelli che che credono che giocare un videogioco sia solo una roba futile e senz’anima.
Ciao mike!