Un mondo pieno di colori e di ricche pianure verdi popolato da moltissime persone che vivono in armonia svolgendo i loro compiti giornalieri e portando avanti la propria vita e le proprie attività.
Questo è lo scenario post-apocalittico, si avete sentito bene, che troverete in My Time at Portia, il titolo targato Pathea Games ed edito da Team 17 che mescola il genere RPG con l’open world consegnandoci le chiavi dell’azienda di famiglia che dovremo portare avanti in questo mondo spensierato. Riuscirà il gioco con questa strana premessa a risultare valido anche se appena entrato in Early Access? Scopriamolo in questa anteprima.
Cerca, crafta e parti all’avventura
Dopo aver personalizzato il nostro alter ego attraverso un editing abbastanza dettagliato ci ritroveremo su una barca che ci porterà dalla città di Barnarock nella nostra terra natia, Portia, per riprendere le redini dell’attività di famiglia, dato che nostro padre con una simpatica lettera ha deciso di lasciarci tutto in eredità con tanto di laboratorio e un apposito libro in cui sono raccolte tutte le scoperte e i lavori di quest’ultimo.
Una volta sbarcati sulle terre di Portia saremo accolti dal sindaco della città, Presley, che ci farà visitare la nostra nuova dimora e la struttura lasciataci da nostro padre, da qui partirà la nostra avventura che avrà come obiettivo quello di ridar linfa vitale all’azienda di famiglia, partendo con una piccola missione tutorial dataci dallo stesso sindaco per poi registrare il nostro laboratorio e incominciare a soddisfare le richieste della città.
Così incominceremo ad apprendere le prime modalità di crafting, una delle componenti fondamentali di My Time at Portia che ci consentirà una quantità incredibile di strumenti, dalle armi, agli oggetti utili per recuperare materiali come asce o picconi, passando per elementi estetici e oggetti vari, il tutto poi accompagnato dal nostro laboratorio che, seguendo le indicazioni del libro lasciatoci da nostro padre, servirà per dar vita a strumenti molto più complessi unendo vari oggetti come una fornace o addirittura un mezzo di trasporto.
Ovviamente per far ciò dovremo recuperare i vari materiali presenti nel mondo di gioco, partendo dalla semplice legna abbattendo gli alberi, passando per la pietra spaccando le rocce e così via, con la possibilità di ottenere anche cibo ed erbe essenziali per la nostra sopravvivenza in caso di scontri con i nemici.
Ma non potremo eseguire queste azioni in maniera continuata, infatti, a fermarci ci sarà la nostra stamina che inizialmente avrà dei valori abbastanza bassi che ci costringeranno a riposare arrivata la notte, per poi riprendere i lavori a pieno regime la mattina seguente, in quello che sarà un ciclo giorno e notte ben fatto che ci porterà a seguire i ritmi di veri lavoratori.
Ritornando a parlare della stamina questa ci porta in un discorso molto più ampio incentrato sugli aspetti RPG del gioco, dato che avremo a disposizione il classico albero delle abilità potenziabile ogni volta che saliremo di livello acquisendo esperienza dopo aver completato le varie missioni. Potremo ad esempio aumentare la salute del nostro personaggio, la stamina oppure le abilità di combattimento o quelle nel sociale, migliorando sempre di più la nostra avventura.
Proprio questi ultimi due sono gli altri aspetti che, insieme al crafting, vanno a definire My Time at Portia, infatti per quanto riguarda l’interazione sociale, questa sarà decisamente importante; avremo l’opportunità di relazionarci con la tutta la popolazione di Portia scegliendo tra varie opzioni, dal semplice dialogo alla possibilità di consegnare regali per aumentare il feeling con un determinato NPC o addirittura giocare a morra cinese e prendersi a pugni; anche se le interazioni andranno sviluppate maggiormente in seguito magari riuscendo ad articolarle sempre di più.
Parlando invece del sistema di combattimento alcuni aspetti fanno storcere un po’ il naso dato che il tutto si riduce
ad un semplice spam dell’attacco con tanto di qualche errore evidente sulle hitbox che a volte ci costringeranno a tirare qualche colpo in più per abbattere il nostro avversario.
Quando ti ispiri allo Studio Ghibli non sbagli mai
Passiamo adesso ad uno degli aspetti più belli della produzione, ossia il comparto grafico. My Time at Portia riesce a offrire infatti paesaggi e ambientazioni davvero spettacolari con una cura dei dettagli veramente certosina.
La presenza di colori vivi e accesi dona al giocatore delle sensazioni decisamente positive con richiami evidenti allo stile artistico dello Studio Ghibli, a cui gli sviluppatori si sono ispirati per dar vita alle terre di Portia e a tutte le sue strutture. Da menzionare poi la cura e la bellezza dell’handbook, una vera perla del gioco dove troveremo tutti i progetti raccolti da noi e nostro padre nel corso delle avventure che si presenta molto chiaro e decisamente ispirato rendendo le costruzioni di facile comprensione anche ai meno pratici con la lingua inglese.
Anche il comparto sonoro è decisamente all’altezza della situazione riuscendo ad accompagnare il giocatore in tutte le sue azioni sia di recupero dei materiali sia nell’esplorazione vera e propria. Da menzionare poi un doppiaggio ben fatto anche per quanto riguarda il protagonista che nelle produzioni di questo genere spesso non presenta un doppiatore, riuscendo a farmi immergere ancor di più nelle vicende.
Anche se appena uscito in Early Access su Steam (e in arrivo prossimamente su PS4, Switch e Xbox One) il titolo si presenta ottimo sotto molti punti di vista, da un sistema di crafting molto vario e variegato, ad un comparto tecnico veramente eccezionale così come quello sonoro.
Ovviamente ci sono anche dei punti meno felici della produzione come per esempio il combattimento e le interazioni con i personaggi che per ora non convincono a fondo ma che verranno sicuramente migliorate con il passare del tempo.
Al prezzo di 19.99€ My Time at Portia è di sicuro un must have per gli amanti del genere ma anche per chi vuole rilassarsi per qualche ora alla ricerca di materiali e strumenti per dar vita ad oggetti sempre più complessi.
*Codice digitale fornito dagli sviluppatori