Come molti prodotti del piccolo schermo arrivati alla seconda stagione, Una Serie Di Sfortunati Eventi resta fedele a quella formula vincente della scorsa annata, la quale pur non possedendo guizzi di nessun tipo, risultava godibile. Replicare le dinamiche narrative, che servono a far avanzare la trama, potrebbe non essere sufficiente per soddisfare lo spettatore, il quale vorrebbe più varietà nell’intreccio totalmente invariato. Con una seconda stagione più corposa della precedente, due episodi in più rispetto alla prima, Una Serie Di Sfortunati Eventi procede su binari già affrontati, in cui i Baudelaire saranno costantemente perseguitati dal Conte Olaf e i suoi irresistibili scagnozzi. Il mistero che legava molte persone ai genitori defunti degli orfani, prosegue inserendo dettagli che infittiscono, ancor di più, quella morte così sospetta.
Il binomio Bene – Male è sostituito nuovamente con la cultura personale in opposizione all’ignoranza, caratteristica imprescindibile degli antagonisti della serie televisiva. Nell’uso della parola, buoni e cattivi sono agli antipodi, costruendo una lente invisibile con la quale possiamo riconoscere quasi immediatamente un personaggio negativo. La sceneggiatura perciò insiste sulla forza del linguaggio con cui ci esprimiamo, in cui la differenza tra sostantivi può esercitare un notevole capovolgimento della situazione, dove indubbiamente uno sfortunato evento coinvolgerà i Baudelaire. Accanto all’interessante lavoro sulla parola, ci sono molte forzature nello script per far proseguire la trama; questi dettagli minuscoli, pur evidenti, non vanno a inficiare una buona narrazione.
Anche la messa in scena prosegue con il suo stile visivo, evadendo in alcune circostanze per poter far immedesimare lo spettatore all’interno della sequenza in atto. Le citazioni ad altre opere più famose sono presenti ed abbastanza palesi, il loro utilizzo è fine a se stesso e non incide sullo sviluppo della vicenda, la quale continuerà con i soliti risvolti narrativi. Moltissimi episodi avranno come filo conduttore il fuoco, simbolo di distruzione legato all’incendio, causa della morte dei genitori dei Baudelaire. Sballottati da un luogo a un altro, verrà in loro soccorso l’amicizia, quella autentica, la quale unirà i percorsi di due famiglie sfortunate, danneggiate dal medesimo antagonista.