Il Feminist Friday è come il fuoco di un drago.
Non. Si spegnerà. Mai.
Siamo infatti arrivati all’undicesimo appuntamento qui su Serial Gamer Italia, con l’obiettivo di almeno pareggiare le Champions League del Real Madrid, e se questo smettesse di vincerne a questa frequenza sarebbe anche possibile.
L’impegno comunque c’è tutto, e anche oggi ho il piacere di presentare alle folle uno dei personaggi femminili che tanto amo: dico soltanto che di questa signora ho una foto incorniciata in camera (che ricrea poi una cornice realmente apparsa nel suo titolo di provenienza) e che tutto costei ha, tranne che un carattere algido.
Protagonista importantissima da una saga importantissima per la mia crescita come videogiocatore, un caldo benvenuto a Tali’Zorah!
Personaggio della saga Sci-Fi di Mass Effect, Tali è un aliena appartenente alla specie dei Quarian, divenuti nomadi dopo la perdita di Rannoch, loro pianeta natale, in seguito alla guerra ancora in corso con i Geth, delle IA create dai Quarian stessi e relegate a schiavi in maniera poco lungimirante, che sono poi arrivate a ribellarsi.
Il nome completo della “ragazza” (spero mi passiate il termine per il resto dell’articolo) è Tali’Zorah Nar Rayya, ma la seconda parte, legata alla sua famiglia di origine, le sarà tolto con l’avanzare della trama della trilogia originale dei ME.
Il comandante Shepard, nostro carismatico avatar per tutta la saga, incontra Tali già nel primo capitolo, quando la giovane si è allontanata dalla flotta Quarian per compiere il rito del Pellegrinaggio, nel quale dovrà viaggiare per la galassia e riportare a casa qualcosa che determini il suo valore: nonostante sia figlia di un generale dell’ammiragliato, la ragazza non richiede favoritismi e inizia il suo viaggio, che intrecciandosi a quello del comandante della Normandy la porterà, nel primo Mass Effect, a fermare i Razziatori che agiscono attraverso Saren Arterius, l’antagonista del titolo.
Ritroviamo poi Tali anche in Mass Effect 2, tanto scossa per la “morte” di Shepard quanto felice di rivedere l’umano che l’aveva salvata: la Quarian è riuscita a tornare all’ammiragliato e far valere le sue ragioni durante l’analisi del rito di passaggio che alla fine ha SOLAMENTE portato alla salvezza (provvisoria) della galassia.
Per tutta la durata di ME2 e ME3 però Tali tornerà a fare parte dell’equipaggio di Shepard che si oppone alla fine della vita organica in questa porzione di universo e soprattutto nel capitolo conclusivo della trilogia vivrà in maniera totale lo strappo tra i valori che hanno sempre guidato tutta la sua vita.
L’allontanarsi dalla flotta Quarian non ha giovato al suo nome presso l’ammiragliato, ora cambiato da Tali Zorah Nar Rayya a Tali Zorah Vas Normandy (Tali Zorah della Normandy), e il suo viaggiare per la galassia mentre la sua specie sta combattendo e perdendo al guerra per il suo pianeta natale è tanto fonte di scandalo per la flottiglia quanto di sofferenza per Tali.
La Meccanica Quarian vorrebbe salvare la sua specie, stare al fianco di Shepard e salvare l’universo, ma come spesso accade, non può fare tutto.
Tali è una bambina che non si capacita di come non possa fare tutto il bene che vuole, che non capisce che intraprendere una strada ad un bivio precluda per sempre l’altra.
Il grido di guerra della sua gente è “Keelah se’lai” che significa “Per il Pianeta Natale, che spero un giorno di rivedere”, ma ormai Tali non ha una casa sola. Ama Rannoch, ama il suo popolo, ama la Normandy, la galassia e Shepard. Come è possibile che questo amore così genuino, così buono, porti ad una sofferenza tanto stridente?
In base alle scelte che faremo durante le nostre avventure sui Mass Effect la storia di Tali cambierà radicalmente: potrà diventare ammiraglio Quarian una volta vinta la guerra contro i Geth, ma potrà anche arrivare a gettarsi da uno strapiombo in caso di scelte che determinino l’estinzione della sua specie.
Il suicidio non significa però che, alla prova dei fatti, il destino della flotta abbia più valore per Tali rispetto al resto di ciò a cui tiene, ma che il suo amare tutte le cose belle della sua vita in maniera così tenera e totale non le permette di sopportare la perdita di nulla, come un delicato fiore di Rannoch.
Se nei passati Feminist Friday abbiamo sempre celebrato delle eroine capaci di sacrificarsi, Tali Zorah Vas Normandy è la protagonista dell’ultimo appuntamento per il motivo opposto: in una galassia fredda e in rovina, la meccanica Quarian non è un baluardo dietro al cui forza trovare difesa, ma una fiammella da proteggere contro i venti cosmici. È una piccola fiaccola, che non potrà illuminare tutta la tempesta, ma è lì vicina a noi ricordandoci che anche nell’ora più buia la speranza continua a covare, sia rivolta verso la salvezza dell’universo, sia verso le persone a cui teniamo, sia verso la nostra casa.
Keelah se’lai.