Tornano le recensioni dedicate a Thief of Thieves, serie a fumetti targata Skybound Entertainment ed Image Comics e pubblicata in Italia da Saldapress, in occasione dell’uscita della prima stagione dell’omonimo gioco di Rival Games.
L’opera è a cura di Robert Kirkman, autore ben noto grazie ad opere del calibro di The Walking Dead, Outcast, Invicible e Lo Stupefacente Wolf-Man, che si cimenta nuovamente nella narrazione di una vicenda tetra e controversa in cui ritroviamo personaggi e vicende che si addicono pienamente al suo stile narrativo violento e privo di qualsivoglia pietà. La serie impenna clamorosamente in questo suo quarto volume, divenendo un vero e proprio gioiello, stilisticamente e narrativamente parlando, per tutti i fan dello stile di Kirkman; si tratta di un vero e proprio inno alla violenza e alla vendetta, che si alza di tono man mano che ci si immerge nella sua lettura. Ma andiamo a vedere in dettaglio la brillantezza ed audacia del suddetto volume, chiamato questa volta “La Lista”. [table id=27 /]
Il valzer degli inganni
Come al solito è necessario l’avviso relativo agli spoiler, in modo da tutelarvi da possibili e spiacevoli anticipazioni relativi ai volumi precedenti che inficerebbero certamente sul comparto narrativo di Thief of Thieves, principalmente basato sugli intrighi ed i colpi di scena; se volete quindi approcciarvi a questo fantastico universo narrativo per la prima volta vi consiglio di leggere la recensione relativa al primo volume dell’opera(che trovate qui), in modo da prendere in considerazione un probabile acquisto di quello e dei successivi volumi.
Sempre come al solito, cercherò di darvi il meno informazioni possibili riguardo alla trama del volume in questione, in quanto vi priverei di piacevolissime emozioni relative ai continui colpi di scena e plot twist sui quali tutta la serie si basa, in modo che possiate goderne appieno la lettura.
Thief of Thieves Vol. 4 si apre subito dopo la conclusione del colpo di Venezia, escogitato negli ultimi tre anni da Conrad Paulson, meglio conosciuto nel mondo del crimine come Redmond, ed Arno Montclair, famoso ricettatore di opere d’arte. Sebbene Redmond avesse deciso di ritirarsi, si è ritrovato costretto a mettere in atto il suo più ardito e pericoloso piano, in quanto suo figlio Augustus è stato catturato dal cartello di droga gestito dal terrificante(ed eccessivamente simile a Negan di The Walking Dead) Lola.
Nel volume precedente si è scoperto che nella realtà dei fatti tutta la spiacevole vicenda sia stata in realtà un piano escogitato dallo stesso Arno che, svendendo i Paulson al cartello, si assicura in questo modo l’attuazione del più costoso piano che avesse mai finanziato per evitare così di rimanerci solamente con un palmo di naso. Tutto questo ha portato alla nascita di un vortice inarrestabile di sangue, in cui ai quattro vertici si trovano Arno stesso, Redmond e famiglia, il cartello di Lola e la lupara di Don Gianluca Parrino, il più grande boss mafioso di tutta la penisola italiana se non addirittura d’Europa. L’unico modo per risolvere la situazione è la guerra totale, in cui le fazioni coinvolte saranno costrette a partecipare ad un mortale valzer di inganni e violenza dal quale nessuno potrà uscire indenne. Il Ladro dei Ladri tornerà a far parlare di sé, e lo farà col botto, potete giurarci! E voi? Riuscirete a non farvi trascinare a fondo da questo sanguinoso vortice? Vista l’ottima sceneggiatura e la trama incalzante presentati in Thief of Thieves Vol. 4, ne dubito fortemente!
La linearità ritrovata
In Thief of Thieves Vol. 4 la regia dell’intero volume è affidata al solo Andy Diggle, già sceneggiatore nel terzo volume, a cui anche lo stesso Kirkman ha concesso più libertà rispetto al volume precedente. Se la linea narrativa si stava via via sempre più chiarificandosi col trascorrere dei volumi precedenti, grazie a questo abbiamo raggiunto una stabilità narrativa che prima mancava lievemente a tutta la saga, e questo forse era l’unico vero e proprio problema riscontrato in precedenza.
Anche qui ci si ripresenta davanti lo stile grafico che caratterizza i volumi precedenti dell’opera, ossia quello tipico di molte altre opere pubblicate da Image Comics, quindi dai tratti duri e dai colori particolarmente sgargianti enfatizzati dall’ottimo utilizzo delle chine; sebbene lo storico colorista della saga, Felix Serrano, sia stato sostituito da Adriano Lucas non sembra essere cambiato nulla nella visione d’insieme del volume.
Thief of Thieves Vol. 4 si afferma appieno come il miglior volume dell’opera da me recensito finora, garantendo all’intera saga a fumetti un posto speciale nella mia classifica personale. Si tratta di un fumetto che si consuma in maniera frenetica, tanto quanto le vicende che vi sono narrate al suo interno.
E adesso?
Thief of Thieves Vol. 4conclude quello che sembra essere il primo arco narrativo della serie, riuscendolo a fare in maniera sensazionale; questo principalmente grazie allo stile narrativo, che qui sembra avere raggiunto il suo apice, che ormai ho imparato a conoscere, ovvero l’utilizzo di una fabula parecchio intricata accompagnata sempre da un forte climax narrativo crescente.
Alla fine della sua lettura però ogni lettore si porrà una domanda, relativa a tutto quello che potrebbe accadere in futuro in quanto la serie, per assurdo che possa sembrare, sarebbe potuta concludersi lì. Al momento non vi sono indizi a riguardo, di conseguenza Thief of Thieves potrebbe puntare un po’ in ogni direzione possibile, ma conoscendo Kirkman, ed avendo inoltre imparato ad apprezzare Dingle negli ultimi due volumi, ho buone aspettative riguardo a quello che sarà il futuro dell’opera, essendo pure quasi del tutto sicuro che non verranno deluse in alcun modo.
Un must per tutti i fan delle opere di Kirkman, che si dimostra in Thief of Thieves Vol. 4 ancora una volta come uno tra i migliori fumettisti al momento attivi. Vi ricordiamo inoltre che Thief of Thieves: Season One è disponibile per PC(via Steam) e Xbox One a partire dal 16 luglio 2018, e che qui potrete trovare la recensione a cura del nostro caporedattore Paolo Lorenzini.
*Copia digitale del volume fornita gentilmente da Saldapress per la recensione.