David Jaffe è famoso per il suo senso dell’umorismo e di come egli sia in grado di mettere quella vena “oscura” nei suoi giochi, Drawn To Death, non è diverso.
Jaffe ha discusso su come le meccaniche del gioco differiscano dall’idea generale di shooter multiplayer.
Quest’ultimo è contento dei personaggi e delle armi presenti nel titolo, un ibrido sparatutto-picchiaduro, basato sulle skill. In Drawn To Death sono presenti anche mosse speciali dei singoli personaggi, che hanno tutti i loro pro e contro.
Lo sviluppatore sottolinea inoltre come il gioco non sia pay-to-win ma basato come detto in precedenza sulle abilità dei giocatori, sui loro riflessi sparatutto e sulla loro conoscenza dei pregi e difetti degli eroi.
L’obiettivo secondo Jaffe è quello di migliorare di partita in partita, senza dar troppo peso alla vittoria bensì alla possibilità di migliorarsi e di acquisire sempre più abilità con il proprio personaggio preferito
La storia del gioco è basata su un ragazzo adolescente che scrive sul suo quaderno di una certa Amy e se si esplorano i vari livelli del gioco si possono trovare vari riferimenti su di lei, come delle animazioni presenti sullo sfondo o alcuni particolari disegni.
Secondo Jaffe i giocatori dovrebbero ricostruire la storia dei due ragazzi attraverso i disegni sparsi per la mappa, considerando anche l’umorismo giovanile di cui sono pregni quest’ultimi.
Drawn to Death uscirà in esclusiva per PlayStation 4 il prossimo 4 aprile, sarà disponibile con sei personaggi, sette mappe, cinque modalità, oltre 20 armi, e un gran numero di costumi, pelli, e insulti.
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