Si sa, la situazione economica delle famiglie italiane, al giorno d’oggi, non è di certo rose e fiori. Lo sanno bene anche Sergio e Sabrina, che, dal 27 settembre, vi aspettano in sala per provare a ridere sopra i mutui da pagare, i matrimoni che non funzionano ed i sogni dimenticati in fondo al cassetto.
Ricchi di Fantasia non vuole raccontare, per l’ennesima volta, la precaria realtà di tutti i giorni. Vuole ricordarvi qual è la vera ricchezza, magari strappandovi anche qualche sorriso.
Sergio, carpentiere, e l’ex cantante Sabrina sono una coppia di amanti molto innamorati, ma impossibilitati a lasciare i rispettivi compagni, a causa delle ristrettezze economiche in cui si trovano a vivere. Tutto sembra cambiare quando i colleghi di Sergio si vendicano dei suoi scherzi, facendogli credere di avere vinto 3 milioni di euro alla lotteria. Convinto di essere diventato ricco, Sergio decide di abbandonare la sua vecchia vita, portando con sé non solo Sabrina, ma anche i loro parenti.
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Ricchi di Fantasia vuole raccontare la realtà di oggi in chiave ironica e attraverso gli occhi ottimisti di Sergio. Per questo motivo, i due attori protagonisti scelgono di mantenere i loro nomi per richiamare le loro radici e identificarsi come gente del popolo. Gente che soffre ogni giorno la quotidiana precarietà e vive in matrimoni tenuti insieme dai mutui da pagare dai rancori da serbare. Gli ottimi propositi vengono, però, traditi da 102 minuti in cui si riflette poco e si ride ancora meno. L’ironia è affidata all’ottimismo di Sergio che cerca con una continua messa in scena di mascherare la realtà e riderci sopra. Questa recitazione nella recitazione, tuttavia, appare il più delle volte forzata e, più che far sorridere, fa storcere il naso.
Gli spunti di riflessione sono affidati, invece, a citazioni filosofiche rubate al panorama hippie, come “la vera ricchezza è dentro di noi, seminate un po ‘a caso nel corso della narrazione e a cui gli stessi attori non sembrano dare troppo peso.
Per marcare l’idea della gente del popolo, di viene proposto uno spaccato di una Roma caotica e periferica, dove vive la gente comune. La Puglia, però, terra della finta bellezza, viene rappresentata attraverso un Paesino sperduto, qualche uliveto e una spiaggetta abbandonata. Un paesaggio che sicuramente non rende giustizia alla bellissima regione che è. In questo panorama, quando scopriamo la valutazione della “villona da ricchi” è impossibile non ridere. Senza spoilerare nulla, diciamo che una casa da milioni di euro, uno la immagina diversamente. Il contrasto paesaggistico e scenografico poteva essere, sicuramente, più marcato e curato.
La precarietà delle famiglie italiane è un argomento su cui ruotano numerosissimi film: L’Equilibrista di Valerio Mastrandrea, alimentato dalla malinconia e da una situazione sempre più soffocante; oppure Loro Chi? (dello stesso Francesco Miccichè) improntato più sulla truffa e sullo scherzo.
A metà strada tra i due, troviamo Ricchi di Fantasia in un limbo in cui lo spettatore uscendo dalla sala, riflette sì sul senso del film, ma chiedendosi quale sia.