I puzzle game sanno da sempre come conquistare il pubblico di riferimento. L’esplosione in tempi moderni è avvenuta sicuramente nel 2008, con la pubblicazione di Braid (Jonathan Blow) e in tanti hanno poi provato a prendere questo treno. Alcune volte riuscendoci, altre volte invece fallendo miseramente l’obiettivo. Vuoi per limiti tecnici, vuoi perché alla fine è vero che stiamo sempre parlando di enigmi ma bisognerebbe riuscire in qualche modo a conquistare i giocatori. Purtroppo, Energy Cycle Edge di Sometimes You rientra in quest’ultima categoria, perché pur presentando un prodotto che ha di per sé una longevità importante, con enigmi davvero interessanti e una meccanica abbastanza particolare, fallisce su tutto il resto.
Energy Cycle Edge è infatti la definizione perfetta di come non bisognerebbe fare le cose minimali. Il gioco, infatti, si presenta con già tutti i puzzle disponibili, ben 44, ma lasciando il giocatore completamente spiazzato. Non esiste infatti un tutorial, non c’è nessun messaggio a schermo e soprattutto non c’è una motivazione, una call to action o un qualsiasi pretesto per convincerci ad andare avanti. Il gioco è davvero troppo, troppo minimal, quasi inesistente e ti lascia spiazzato per gran parte del tempo, almeno fino a quando, in qualche modo, non capisci cosa devi fare.
L’obiettivo proposto, di per sé, è abbastanza semplice. Riuscire a trasformare i globi di energia nello stesso, identico colore per tutti, tenendo in considerazione che ogni volta ci sarà un cambio di colore cambieranno anche quelli adiacenti. Semplice, veloce e anche abbastanza complesso considerando che ad un certo punto sarà possibile cambiare anche l’angolazione per i puzzle più complessi.
Il gioco è davvero tutto qui. Energy Cycle Edge non ci fornisce una motivazione valida per cui continuare. Chi è la donna ritratta nella copertina? Perché è lì se poi nei puzzle non compare praticamente mai, salvo una volta risolti con una schermata di congratulazioni?
C’è un enorme problema di design alla base di Energy Cycle Edge. Se infatti da una parte propone enigmi decisamente interessanti, in grado di farci ragionare al meglio su ciò che abbiamo davanti, dall’altra invece restituisce un enorme senso di frustrazione. Non solo per la complessità degli enigmi, ma proprio perché i giocatori sono lasciati a loro stessi, senza nessun tipo di indicazione precisa in merito.
Ci sarebbe poi un tasto decisamente dolente da toccare. Energy Cycle Edge per Nintendo Switch sembra infatti essere il “clone” delle altre versioni disponibili (PS4, Xbox One e PC) ma c’è un grosso errore. Per quale motivo gli sviluppatori obbligano a giocare con i Joy-Con separati dalla console se poi non si sfrutta il sensore di movimento e l’HD Rumble? Non si capisce davvero il motivo per cui un gioco davvero perfetto per ingannare il tempo in coda da qualche parte, come la tanto cara Settimana Enigmistica debba non svolgere questo ruolo, obbligando il giocatore a tenere la console nel dock oppure appoggiata sul tavolino con l’apposito stand.
Anche per quanto riguarda il comparto tecnico, il titolo non brilla certo di iniziativa. Le musiche sono interessanti, ma gli artwork e soprattutto le animazioni sono davvero il classico compitino svolto. Forse anche di meno. Tutto quello che si vede, infatti, è semplicemente un background con dei globi statici: nessun effetto particellare, nessuna animazione particolare quando si riesce a concatenare una linea degli stessi colori. Esattamente minimale, come tutto il resto del prodotto.
I puzzle sono intelligenti, la colonna sonora è anche accattivante ma Energy Cycle Edge si perde in dettagli ritenuti probabilmente non importanti dagli sviluppatori, che purtroppo minano seriamente l’esperienza di gioco. Diventa difficile consigliare un gioco dal genere a chi non sia davvero un appassionato del genere, in cerca magari di una sfida per le proprie meningi. Anche in questo caso, però, sul mercato forse c’è di meglio. E non necessariamente il meglio è lo si trova nei negozi di videogiochi.
*Abbiamo giocato a Energy Cycle Edge con un codice fornitoci dallo sviluppatore