Nelle ultime ore i dati di vendita di GameStop risultano sempre più negativi, a tal punto che sono trapelate alcune notizie allarmanti.
Secondo alcuni siti l’azienda in questo periodo non se la passa bene, tanto che ha in programma di chiudere 150 negozi nel 2017.
Dato che le vendite del colosso americano sono in calo, hardware sceso del 29% e software del 19%, sarebbe presente un piano di tre anni per tagliare i negozi “non produttivi”.
Secondo un noto quotidiano statunitense la colpa delle poche vendite della catena sarebbe determinata da delle deboli vendite di alcuni giochi blockbuster e da promozioni delle console aggressive, inoltre la maggior parte dei consumatori si sta muovendo verso altri rivenditori come Amazon che offrono prezzi decisamente migliori.
Ma mentre le chiusure rappresentano il 2-3 % dei 7.500 punti vendita, GameStop sta espandendo la parte non videoludica dell’azienda, infatti sono in programma 65 nuovi “marchi tecnologici” (come Cricket Wireless) e 35 negozi di collezionismo (ThinkGeek), quest’ultimi sono in aumento di fatturato(44% e 28%, rispettivamente).
Sostituire 150 negozi di video game con 150 altri store mostra sicuramente un cambiamento nella filosofia di vendita al dettaglio di GameStop.