ToeJam & Earl: Back in the Groove!, sviluppato e prodotto da HumaNature Studios, è il nuovo titolo, in uscita domani (1° febbraio 2019), della saga storica ToeJam & Earl.
Tale saga nacque ere ed ere geologiche fa, nel lontano 1991, su SEGA Genesis, con un primo capitolo in bilico tra due generi quali il roguelike ed il dungeon-crawler; grazie alle sue tonalità scanzonate e volutamente cartoonesche, il capostipite della saga parodizza totalmente il periodo a cavallo tra gli anni ‘80 e gli anni ‘90, condendo ogni ambiente con NPC estremamente stereotipati e divertenti.
Tale formula non verrà sfruttata al meglio nei suoi sequel, rispettivamente ToeJam & Earl: Panic on Funkotron del 1994 e ToeJam & Earl III: Mission to Earth del 2003, che difatti, per questa loro mancanza di carattere, non riusciranno ad essere brillanti e di successo come il loro predecessore, portando la saga intera ad un repentino e per certi versi immeritato oblio.
Ed è qui che giungiamo a ToeJam & Earl: Back in the Groove!, il quarto capitolo che ho avuto modo di provare nella sua versione per PlayStation 4, sebbene vi ricordo sarà disponibile anche per Linux, Mac, PC, Switch e Xbox One.
Il titolo, nato come progetto kickstarter, cerca di riportarci agli antichi fasti della prima bizzarra avventura dei due rapper extraterrestri, riproponendo di fatto la sua stessa formula. Il dilemma che sorge spontaneo è quindi: riuscirà una dinamica vecchia di quasi trent’anni a funzionare ed appassionare nuovi videogiocatori? Una domanda complessa a cui darò una risposta sviscerando ed analizzando qui di seguito ogni singola componente del titolo in questione.
Storie di pezzi da cercare e pazzi da legare
ToeJam ed Earl, due bizzarri ed esilaranti rapper extraterrestri, non sono nuovi alle scorribande sul nostro pianeta, e sanno che fascino esso emani per chiunque lo veda per la prima volta. Proprio per questo tornano a farci visita per fare colpo sulle loro nuove conquiste (nonché personaggi giocabili!) Lewanda e Latisha.
Si apprestano quindi ad organizzare la più grande delle feste a bordo della loro navicella, fin quando qualcosa non va con le attrezzature, causando la formazione di un vero e proprio buco nero che risucchierà al suo interno sia i nostri protagonisti che l’intero pianeta!
All’interno di questa singolarità spazio-temporale si sono formate vere e proprie lande abitate da terrestri provenienti da ogni dove ed ogni tempo, sparpagliati in modo del tutto casuale in giro, come la navicella stessa. Toccherà a noi calarci nei panni di uno dei simpatici alieni, aiutandoli livello dopo livello a riottenere i dieci pezzi di essa.
![ToeJam & Earl: Back in the Groove!](https://media.serialgamer.it/2019/02/ToeJam-_-Earl_-Back-in-the-Groove_20190221200846-1280x720.jpg)
Ciascuno di loro avrà diverse configurazioni di partenza, sia per quanto riguarda i punteggi di ciascuna abilità che l’inventario base, ed una volta effettuata la scelta verremo catapultati assieme a loro in un universo psichedelico! A parte nei livelli Tutorial e Fisso, volutamente più facili ed accessibili a tutti, la formula di ToeJam & Earl: Back in the Groove! è basata sulla creazione totalmente casuale di ciascun livello, con tanto di NPC e regali, ovvero gli oggetti casuali a propria disposizione, disposti al loro interno.
Man mano che si accumulerà esperienza sopravvivendo alle miriadi di peripezie(fidatevi, non ne avete idea!) si potrà salire di livello, migliorando le proprie abilità in maniera del tutto casuale; esse sono: Velocità, la propria capacità di movimento; Salute, ovviamente i propri HP; Abilità Regali, che concederà un maggior numero di abilità tra i regali messi a disposizione dall’RNG; Ricerca, fondamentale per recuperare risorse nell’ambiente circostante; Dimensioni Inventario, che permetterà un trasporto maggiore di regali ed infine Fortuna, che sarà fondamentale in quasi ogni evento che si andranno ad affrontare durante ogni run.
Non è così scontato che più alti saranno i valori di tali abilità più pezzi di navicella riuscirete a raggiungere, in quanto la conoscenza dell’ambiente di gioco sarà cruciale per ottenere una vittoria. Tra terrestri, sfide di danza e scorpacciate di cibo ogni partita avrà il suo tocco unico e divertente, soprattutto se giocato in cooperativo in locale od online.
A dare ancora più brio di quanto viene già offerto in questo denso marasma di possibilità vi è la modalità difficile, che offre un ottimo grado sfida per chiunque riesca ad approcciarsi ad una formula di gameplay così arcaica. Ed ecco qui forse il più grande problema di tutto ToeJam & Earl: Back in the Groove!, in quanto, sebbene sia riuscito a divertirmi molto, potrebbe rivelarsi monotono, ripetitivo ed addirittura noioso a chiunque non sia appassionato di retro-gaming.
![ToeJam & Earl: Back in the Groove!](https://media.serialgamer.it/2019/02/ToeJam-_-Earl_-Back-in-the-Groove_20190223180418-1280x720.jpg)
E’ tutto così…vintage
Purtroppo tutto il comparto tecnico di ToeJam & Earl: Back in the Groove! Non è d’aiuto alla valutazione finale del prodotto, in quanto è tutto molto raffazzonato e grezzo, seppur per evidenti scelte stilistiche. Il continuo richiamo agli anni ‘90 è evidente, sia nel character design volutamente deformato di ogni ambientazione e personaggio(giocabile o meno), sia nelle sue componenti sonore fortemente dalle tonalità “pseudo-archeo-psicorap”, un neologismo che potrebbe tranquillamente racchiudere in sé tutto lo spirito del titolo in questione. Vi è da notare che però che ci si trova di fronte ad un titolo indie nato da kickstarter, che ha quindi dovuto sfruttare al meglio le poche risorse messe a disposizione durante il suo sviluppo.
![ToeJam & Earl: Back in the Groove!](https://media.serialgamer.it/2019/02/ToeJam-_-Earl_-Back-in-the-Groove_20190223180236-1280x720.jpg)
Conclusioni
Non è semplice dare un giudizio a ToeJam & Earl: Back in the Groove!, soprattutto giungendo alla conclusione che si trovi in piena linea col primo titolo della saga di cui sembra a tutti gli effetti un remake piuttosto che un quarto capitolo. Un titolo saldamente ancorato ai fasti di ciò che era la saga nel 1991, ma che lotta a perdifiato di riemergere in un 2019 tumultuoso ed abbastanza esigente. Per quanto mi riguarda, mi sono trovato di fronte ad un titolo valido se si tengono in considerazione tutte la variabili del caso finora analizzate. Un’opera che va vissuta nella stessa maniera in cui è stata pensata: in maniera del tutto casual, spensierata, psichedelica e randomica…forse in questo modo potrete sintonizzarvi con questo bizzarro groove!
*Versione testata: PS4, grazie al codice fornito dal publisher