Nelle scorse ore il team indie italiano Not A Number ha annunciato l’apertura di una campagna Kickstarter per finanziare il proprio progetto “Out of the Hat“.
Ecco il comunicato stampa con la quale la compagnia ha dato il via alla raccolta fondi:
“In un’epoca in cui i videogiochi tendono sempre di più al fotorealismo e all’imitazione della realtà, noi abbiamo scelto il 2D: gli scenari di Out of the Hat sono tutti dipinti a mano e anche gli effetti speciali sono animati alla vecchia maniera disegno per disegno! D’altro canto noi crediamo che la capacità di perdersi dentro a un mondo fittizio (che sia leggendo un libro, guardando un film o, appunto, giocando a un videogioco) non sia data dalla sua verosimiglianza, ma da quanto questo è in grado di carpire sogni e paure che tutti noi, come esseri umani, condividiamo, e portarle in vita.
Questo è Out of the Hat: un gioco basato sulle paure che abbiamo avuto tutti, chi più, chi meno, da bambini, che riprende funzioni archetipiche della narrativa e delle favole, mano a mano andando sempre più nel profondo e mostrando come sogni e fobie possano essere rappresentati e affrontati attraverso gli strumenti del racconto e dell’immaginazione.
Un’altra scelta ‘controcorrente’ di cui siamo particolarmente fieri è aver creato un personaggio principale che non ha nessun potere speciale, niente forza sovrumana o armi. Agata, la bambina protagonista di Out of the Hat è solo quello: una bambina in fuga, persa in un mondo bizzarro che lei stessa non capisce.
L’unica speranza del giocatore è imparare a utilizzare il cappello magico che le ha consentito di scappare. Il cappello è in grado di far teletrasportare chi lo utilizza nel vecchio trucco del coniglio nel cilindro, e mano a mano che il gioco va avanti e Agata diventa più esperta rivelerà anche altri poteri.
La meccanica principale di gioco quindi è estremamente semplice, facile da memorizzare, ma difficile da padroneggiare, soprattutto quando le sfide diventano più complesse e la letale flora del bosco più agguerrita.
Per portare a termine lo sviluppo di Out of the Hat ci siamo rivolti al crowdfunding e abbiamo lanciato una campagna su Kickstarter, che durerà fino al 5 giugno. In questo modo speriamo di raggiungere i 50.000 euro necessari a coprire le spese di produzione, coinvolgendo il nostro pubblico all’interno dello sviluppo stesso del gioco invece di relegarlo ad un ruolo passivo. A tale scopo abbiamo anche introdotto delle ricompense pensate ad hoc, come ad esempio la possibilità di rivelarci una propria paura, che noi poi useremo per dare forma ad una sezione di gioco.
Siamo ben coscienti che in un mondo di videogiochi con budget altissimi e prodotti da team di centinaia di persone questa sarà una sfida impegnativa, ma siamo anche certi che il nostro approccio artigianale potrà creare un’esperienza significativa e unica per i nostri giocatori.”