È passato qualche anno dall’ultimo capitolo della serie Sniper Ghost Warrior e CI Games ha deciso di rispolverare il brand dando vita a quello che possiamo chiamare uno spin-off della serie principale, Sniper Ghost Warriors Contracts, andando a modificare alcuni aspetti del gioco andando a implementare i contratti, una serie di missioni che andranno portate a termine su cinque grandi mappe nelle quali bisognerà destreggiarsi tra le solite uccisioni di determinati bersagli ma anche tra violare una serie di computer e recuperare alcuni dati fondamentali. Saranno bastati questi cambiamenti per dar vita ad un buon titolo? Vediamolo insieme in questa recensione.
Indipendenza
All’inizio del gioco ci troveremo in mezzo ad una rivolta politica che vede protagonista una Siberia indipendente intenta a lottare per la sua libertà con la Russia, con il nostro alter ego virtuale che farà parte di un gruppo di mercenari pagati per porre fine alla dinastia dei Kurchatov, la famiglia che praticamente gestisce gli affari in quel di Mosca. All’interno di questo interessante scenario politico, indosseremo appunto i panni del Predatore, con l’obiettivo di farci largo tra le linee nemiche utilizzando l’approccio migliore per arrivare al bersaglio designato all’inizio del contratto. C’è da dire che, malgrado le premesse e il background siano anche interessanti, nella quindicina di ore richieste per completare il gioco il tutto risulta slegato passando in secondo piano anche per via di personaggi senza grande carisma.
Binocolo e cecchino
Meglio quindi buttarsi a capofitto nelle sfide che offre il gameplay con la possibilità di utilizzare il proprio approccio preferito a seconda delle situazioni anche se, in ogni caso, la via del cecchino è sempre quella più consigliata, sia per via dell’esperienza che i ragazzi di CI Games sono riusciti a costruire, sia per la grossa presenza di nemici. Una volta accettato il contratto infatti, con una serie di obiettivi principali e secondari (con tanto di collezionabili), avremo a disposizione il classico fucile da cecchino e altri gadget determinanti per la riuscita della missione, che andranno da una maschera futuristica in grado di rivelare per esempio i punti della mappa dove aggrapparsi oppure i diversi gadget dei nemici tra droni e torrette; oltre a questa nel nostro equipaggiamento troveremo anche il classico binocolo, fondamentale per segnalare i diversi nemici presenti nelle aree di gioco, insieme ad un utilissimo drone per avere una visuale complessiva dall’alto dei vari avamposti ostili.
Ovviamente l’approccio più consigliato rimane quello stealth, sia impugnando un fucile sia se si sceglierà di proseguire senza eliminare nessuno: per quanto riguarda la prima opzione bisognerà trovare la miglior postazione per accucciarsi o sdraiarsi e andare a colpire uno dopo l’altro i diversi nemici sparsi per l’area di missione, stando però attenti a diverse variabili come la distanza del bersaglio, il vento e così via, senza contare poi di dare sempre un occhio alle munizioni recuperabili in ogni caso grazie ai corpi dei malcapitati. Per quello che concerne invece un approccio stealth con tutti i crismi i giocatori dovranno per forza di cose sgattaiolare dietro gli ignari nemici con la possibilità sia di non uccidere nessuno sia di aver la meglio su questi in maniera silenziosa o, in alternativa, interrogarli per scoprire qualche dettaglio sulla missione o sulla posizione degli altri compagni. Scegliendo questo approccio però andando avanti con i contratti risulterà sempre più difficile proseguire vista la presenza massiccia in alcune aree con la presenza anche di droni per ispezionare le aree di interesse.
Una volta completato il contratto entrerà in gioco anche il sistema di crescita fornitoci dal gioco che, grazie alle monete e ai gettoni guadagnati dalle missioni principali e secondarie, sarà possibile sbloccare abilità offensive e difensive e nuovi gadget utili per diventare sempre più performanti sul campo di battaglia.
Ultimo appunto sul lato del gameplay è quello di un IA che spesso non risulta all’altezza con i nemici che spesso si limitano a stare dietro coperture (in alcuni casi con arti scoperti) senza agire e senza prendere l’iniziativa anche mentre siamo impegnati a ripulire le varie stanze.
Alti e bassi
Se il gameplay si è rivelato nel complesso valido, il comparto tecnico e grafico del titolo ha qualche alto e basso con una realizzazione di armi e gadget che risulta decisamente buona, così come alcuni scorci delle cinque mappe disponibili, purtroppo però alcune animazioni risultano troppo legnose, come in caso delle scalate del protagonista, senza contare la presenza nelle fasi successive alle killcam, del classico effetto ragdoll.
Proprio le killcam risultano come sempre decisamente spettacolari con le classiche inquadrature sul proiettile e successivamente sul malcapitato nemico che viene colpito prepotentemente alla testa, risultando molto piacevoli da vedere anche se visualizzate in rapida successione potrebbero interrompere il ritmo di gioco e diventare ripetitive.
In conclusione dell’analisi del comparto grafico e tecnico bisogna ricordare che il team al lavoro su questo capitolo della serie è composto da sole 35 persone, risultando quindi ben più contenuto rispetto ad altri titoli sul mercato.
Il prodotto confezionato da CI Games va a posizionarsi come uno spin-off della serie principale con alcuni cambiamenti alla formula base di Sniper Ghost Warriors, tra questi mappe più contenute e l’aggiunta dei contratti con la possibilità di decidere il proprio approccio volta per volta. Il team di sviluppo mantiene sicuramente una buona qualità di gameplay generale soprattutto se si sceglie di imbracciare il fucile da cecchino, purtroppo però una storia poco approfondita e alcune sbavature tecniche e a livello di IA non rendono giustizia al titolo.
*Versione Testata: PS4, grazie al codice fornitoci dal publisher