Durante il Lucca Comics & Games 2019, Panini Comics ha presentato il suo nuovo acquisto per il mercato italiano: Jujutsu Kaisen, un manga di Gege Akutami.
Ci sono delle premesse da fare al riguardo, prima di proseguire con la recensione.
L’autore è al suo primo manga, è del 1992, per il suo lavoro ha ricevuto i complimenti di Kohei Horikoshi (My Hero Academia) e per molto tempo ha fatto sì che l’internet si chiedesse se fosse un uomo o una donna.
È un uomo. Pare.
Comunque sia, è un autore che è stato in grado di vendere più di due milioni di copie a livello internazionale con quello che è, appunto, solo il suo primo manga. Ogni giorno che passa, ogni numero che esce, aumentano i fans di Jujutsu Kaisen e, dato il successo, è stata già confermata una serie animata.
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Una storia come tante
Yuji Itadori, studente del liceo, fa parte del club dell’occulto come attività extrascolastica insieme ad altri due ragazzi. Nonostante la sua naturale attitudine all’atletica e allo sport, lo fa per poter avere il tempo di visitare suo nonno in ospedale, l’unico parente che si sia mai preso cura di lui.
Poco prima di morire, il nonno lo invita a prendersi cura degli altri e di aiutarli quanto più possibile. Ed è per questo che, quando Yuji incontra casualmente Megumi Fushiguro, un apprendista stregone, fa di tutto per poterlo aiutare a recuperare un talismano maledetto e molto pericoloso, di cui sono in possesso proprio gli amici del club dell’occulto.
Quando la situazione si fa complicata però, Yuji decide di ingerire il talismano per poter essere abbastanza forte da sconfiggere i demoni che minacciano i suoi amici.
Il feticcio ingerito da Yuji è, in realtà, un dito di Sukuna, un demone di altissimo livello, considerato da tutti il signore indiscusso delle maledizioni. Poiché da questo gesto sconsiderato, Yuji non subisce grandi ripercussioni, viene invitato a diventare anch’egli un apprendista stregone e così inizia la storia, alla ricerca di tutte e venti le dita del grande demone Sukuna, nella speranza di farle inghiottire tutte a Yuji e distruggere una volta per tutte il demone a cui appartengono.
Leggendo questo manga, si ritrovano tanti agganci a diversi classiconi della categoria shonen. L’autore, infatti, è un appassionato di buona parte dei titoli di punta della Shueisha e non solo. Titoli come Dragon Ball, One Piece, Naruto, Bleach, ma anche Neon Genesis Evangelion, Yu Yu Hakusho o Hunter x Hunter.
Non è difficile ritrovare le influenze di questi grandi del fumetto giapponese all’interno di Jujutsu Kaisen, infatti. Ecco da dove nasce la sensazione di “già visto”, la quale ben presto si comprende essere più che altro un modo per omaggiare le storie che hanno formato ed appassionato l’autore.
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Ed è subito classicone
Già a metà del primo volume la storia imbocca velocemente la sua strada, discostandosi da tutti i suddetti ispiratori e tenendoci sempre più incollati al manga. Non sorprendono allora i complimenti di Kohei Horikoshi ed il rapido successo internazionale di Jujutsu Kaisen.
La storia è coinvolgente, i disegni sono piacevoli, puliti e scorrevoli, in uno stile tipico del manga che ormai mancava da un po’ nel mercato giapponese.
Nell’opera di Akutami, ritroviamo qualcosa di Kekkaishi (Yellow Tanabe), qualcosa di Naruto, qualcosa di Bleach, ma anche di Trigun o Hellsing. È uno shonen che sfocia facilmente nel seinen.
Se siete in cerca di una nuova serie da seguire, questa è quella che state cercando.
Il voto (ovviamente commisurato al mercato giapponese attuale) è stato scelto tenendo in considerazione tutte le variabili contro cui ha combattuto il neo-mangaka Gege Akutami ed il contesto storico in cui è esploso il fenomeno mondiale Jujutsu Kaisen.