Siamo alle porte del primo torneo del grande Slam della stagione tennistica, gli Australian Open, e mentre impazzano i classici pronostici da bar su chi sia il favorito tra i tre mostri sacri e i vari next gen il piccolo team di Big Ant Studios ha messo in piedi il secondo capitolo del suo AO Tennis, il gioco ufficiale degli Australian Open che cerca di riportare definitivamente in auge uno sport che, a livello videoludico, è da anni che non si palesa in grandi produzioni.
Vediamo dunque se dopo l’esperienza maturata con il primo capitolo uscito lo scorso anno gli sviluppatori sono riusciti a confezionare un titolo all’altezza delle aspettative.
La scalata al n.1
Appena avviato il titolo è subito chiaro l’attenzione particolare riposta sullo slam australiano con un menù che non solo mette in evidenza la competizione ma che ne riprende anche loghi, colori e scritte dando la possibilità agli utenti di scendere in campo prendendo parte al torneo australiano oppure di scegliere tra le altre modalità tra le quali troviamo una interessante Carriera coadiuvata dalle classiche partite veloci offline e online ma anche dalla Accademy e dalla modalità Scenario. La modalità che la fa da padrona in AO Tennis 2 è senza dubbio la Carriera, che risulta anche quella con più miglioramenti rispetto al predecessore: si parte scegliendo il proprio giocatore che potrà essere o un tennista affermato o un personaggio creato da zero; nel caso di questa seconda scelta si avrà la possibilità di accedere ad un ricco editor dei personaggi andando a modificare ogni peculiarità del nostro alter ego, passando dalle fattezze fisiche ai vestiti, per poi arrivare alle caratteristiche in-game come mano preferita o addirittura superficie preferita e così via.
Fatto ciò partiremo senza classifica con l’unico obiettivo di vincere tutta una serie di tornei minori partendo dai vari Challenger, 250 e 500 per poi arrivare ai Master 1000 e agli Slam anche se, purtroppo, nessuno di questi risulta licenziato, a parte gli Australian Open, con tornei di grande spessore come l’iconico Wimbledon chiamato Royal Championship London.
Con questo secondo capitolo il team di Big Ant ha voluto inoltre provare a rifarsi ai ben più famosi franchise riguardanti calcio e basket aggiungendo qualche sequenza narrativa all’interno della Carriera tra i vari tornei che andremo a disputare, purtroppo però queste brevi scene risultano alla lunga ripetitive così come le interviste che risultano anche simpatiche ma non vanno ad aggiungere granché al tutto soprattutto considerando il sistema di reputazione che sembra ancora in fase embrionale.
Come detto in precedenza oltre alla carriera troveremo anche altre modalità aggiuntive come Competizione che consentirà di dar vita al proprio torneo, seguito a ruota da Scenario, una modalità interessante che permetterà di inserire diverse condizioni all’interno di una partita come partire da una condizione di svantaggio o altre modifiche.
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Scambi di un certo livello
Il feeling appena si scende in campo è subito chiaro, il titolo va a immettersi nel mondo videoludico nel mezzo tra i filoni simulativi e arcade con i giocatori che dovranno abituarsi a ricercare il tempismo perfetto per colpire la pallina nel punto migliore per dar vita a colpi degni di nota. I colpi che si hanno a disposizione sono quelli classici sia per il servizio sia per gli scambi ovvero colpo piatto, top spin, slice e pallonetto (in caso del servizio troviamo il colpo da sotto), in aggiunta è possibile utilizzare i grilletti per usare l’inside out oppure per aumentare la potenza del colpo nel corso dello scambio o fare una palla corta; infine con la pressione del tasto R1 è possibile rincorrere la pallina sotto rete.
In generale le sensazioni delle partite e degli scambi sono buone e spesso si riesce a dar vita a sequenze avvincenti, purtroppo però in alcuni casi i tennisti perdono i colpi: a volte infatti capiterà di premere il comando per un diritto o un rovescio ma non avere risposte dall’alter ego, soprattutto dopo un pallonetto subito si vedranno scene abbastanza comiche con i giocatori che si fermeranno anche con la pallina alla propria portata.
Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale bisogna dire che il lavoro fatto da Big Ant è di buon livello con i nostri avversari che cercheranno sia di piazzare la pallina negli angoli più lontani sia di coglierci in contropiede ogni volta che ce ne sarà l’occasione (proprio in questo caso bisognerà stare attenti visto che un singolo passo in senso contrario basterà per perdere pallina e punto). Sotto questo punto di vista poi capiterà molto raramente di veder la CPU sbagliare un colpo, in partite a livelli di difficoltà maggiori infatti l’avversario sarà praticamente infallibile con i giocatori che dovranno cercare sempre di fare punti spettacolari anche dopo 2 o 3 salvataggi miracolosi del computer.
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Nadal e Barty non bastano
Veniamo ai punti più critici di AO Tennis 2, ovvero alle licenze e al comparto grafico. Per quanto riguarda le prime la vera criticità è riscontrabile nel roster, composto da soli 25 tennisti tra ATP e WTA, con qualche giocatore di rilievo tra cui Nadal, Kyrios e Wawrinka tra i primi e Barty e Pliskova tra le donne. Si sente moltissimo la mancanza di mostri sacri quali Federer, Djokovic e le Williams con quest’ultimi che possono essere comunque introdotti attraverso l’approfondito editor dei personaggi oppure scaricandoli dai contenuti della community; stesso discorso con i campi con l’unica eccezione dell’Australian Open che risulta completamente licenziato e fedele all’originale, mentre per quanto riguarda gli altri l’unica cosa da fare è scaricarli dalla community.
Il comparto grafico generale invece non spicca per bellezza con i vari tennisti che risultano si ben riportati con Nadal in primis ma praticamente senza animazioni facciali rendendoli inespressivi e con qualche problema anche nel corso degli scambi, oltre a ciò anche gli spalti non mostrano una grande qualità con gran parte di quello che si vede che risulta riciclato dal precedente capitolo.
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AO Tennis 2 è un discreto titolo sportivo che riesce a dare buone sensazioni pad alla mano con Big Ant che ha confezionato una via di mezzo tra arcade e simulazione. Purtroppo però si fanno sentire molto alcune mancanze come un roster ridotto all’osso e delle licenze scarne, senza contare poi la qualità non altissima dei alcune animazioni. Per chi è in astinenza di un titolo tennistico di buon livello AO Tennis 2 fa comunque la sua figura permettendo diverse ore di intrattenimento.
*Versione Testata: PS4, grazie al codice fornitoci dal publisher