Già dopo la prima lettura del manuale della nuova edizione di Lex Arcana edita da Need Games me ne sono innamorato.
Questa seconda edizione del gioco di ruolo cartaceo italiano di maggior successo arriva sugli scaffali dei negozi e sugli store online, 26 anni dopo la prima pubblicazione, grazie ad una fruttuosa campagna Kickstarter del 2018 in cui Quality Games è riuscita a superare l’obiettivo iniziale di 20.000 € raccogliendo la bellezza di 155.679 € con 1642 sostenitori.
Sfogliando le pagine velocemente mi sembrava quasi di aprire il libro di storia romana fantasy che non ho mai potuto leggere, il layout con le colonne romane laterali, il carattere Times New Roman, i capitoli suddivisi da pagine total black con scritte dorate, insomma, un fascino tutto suo, che prospetta una lettura davvero immersiva.
Per questo, leggendo, in realtà divorando, il manuale in due giorni, mi sono ritrovato a provare emozioni veramente intense, nello scoprire come gli autori siano riusciti a manipolare la storia trasformandola in un fantasy.
I romani credevano in divinità a noi lontane, noi possiamo vivere con la nostra fantasia una versione molto più potente e con dei riscontri quasi tangibili.
X ori in campo nero
Parliamo della suddivisione del manuale, nonostante i X (leggi dieci) capitoli, ad un occhio più attento potremmo dire che il manuale è suddiviso in 3 parti +1, ovvero una prima parte dedicata al giocatore, che contiene tutte le informazioni che vanno dal cosa è il personaggio, a come si gioca, come si combatte, quali strumenti ha per farlo e una breve infarinatura sulla posizione socio-politica in cui il gruppo di personaggi si troverà nel gioco.
La seconda parte riguarda il Demiurgo, nome peculiare che viene dato al Master e adeguato al gioco, creando ancora più immersività nello stesso e su come dovrà gestire i personaggi e le avventure, fornendogli inoltre un bestiario semplice nella regolamentazione e molto fornito; vi troveremo infatti non solamente essere umani di tutti i tipi e ruoli, storicamente fondati, ma anche creature mitologiche di ogni genere.
Troviamo poi un capitolo tutto dedicato al mondo dell’Impero, dalla storia all’organizzazione dello stesso , parlando nel frattempo di vie di comunicazione, economia, magia e culti, oltre che della geografia.
L’ultima parte del manuale ci fornisce ben due avventure per mettere subito alla prova questa nuova versione di Lex Arcana.
Ucronia ai tempi di Teodomiro
1229 AUC, l’Impero romano non è mai caduto e anzi continua imperterrito sotto lo sguardo attento dell’Imperatore ad andare avanti, coadiuvato dalla divinazione degli Auguri, egli è in grado di sapere cosa fare e cosa evitare, come affrontare il futuro al meglio, ed è proprio grazie a questo che il mondo romano antico riesce a mescolare tutte le popolazioni conquistate mantenendo la stabilità.
Dove c’è stabilità però c’è sempre qualcosa che attenta ad essa, infatti le forze nemiche presenti nel mondo ucronico di Lex Arcana sono assai più temibili di quanto affrontato storicamente dal vero Impero romano.
Troviamo, proprio nei capitoli dedicati al Demiurgo, un approfondimento storico, naturalmente rivisitato, geograficamente molto veritiero, che permette di ottenere nozioni molto immersive, simil-storiche e coinvolgenti per dare vita alle sessioni di gioco.
Ho trovato infatti che aver voluto inserire nella parte iniziale dei capitoli del demiurgo, nozioni di tale genere, può solamente migliorare l’esperienza e prepararlo al meglio per alla narrazione e alla guida dei giocatori.
Ci sono molte cose da prendere in considerazione in un’ambientazione come quelle fornita, si pensi che si parla approfonditamente di economia, vie di comunicazione, suddivisione geografica, storia romana rivisitata in chiave ucronica e fantasy, esercito romano con tanto di quali e quante corti e legioni sono presenti nelle varie prefetture.
Gli dei sono con noi!
I giocatori avranno la possibilità di scegliere tra cinque qualifiche, più una di cui si fa mistero, sia nel regolamento che nell’ambientazione e sarà naturalmente giocabile, gli autori hanno voluto creare suspance a riguardo, nota di merito, soprattutto perché tale qualifica è tutta a sfondo nero.
La creazione del personaggio è un po’ complessa rispetto a ad altri giochi di ruolo, in quanto abbiamo bisogno di un foglio di lavoro a se (ovviamente fornito nel manuale) nella prima parte di creazione, dove appuntare vari valori numerici, a seguito di ciò però, tutto diventa assai più sintetico.
Le 6 qualifiche possono essere ottenute a patto di avere la caratteristica specifica ad essa collegata del valore richiesto e se soddisfatto tale requisito otterremo vari vantaggi, ovvero un’azione di combattimento e la protezione di un Nume tutelare ben specifica la quale ci conferirà delle invocazioni, sì, perché in Lex Arcana potremo invocare gli dei e ottenere poteri che ci faranno sentire quasi delle divinità!
Inoltre ognuna di queste ci conferirà vari bonus e malus all’interno della scheda influenzando punti vita e Pietas, e aggiungendo delle specializzazioni aggiuntive relative alla Peritia di riferimento.
L’avanzamento del personaggio rimane in linea con quella che si potrebbe intuire essere una filosofia di semplificazione ma allo stesso tempo di una profondità non indifferente.
Quando i nostri personaggi avanzano lo fanno ottenendo dei punti esperienza che hanno una valenza diversa in base a come vengono spesi; infatti in Lex Arcana accumuliamo punti esperienza che faranno aumentare le nostre abilità senza però poter scegliere direttamente come e quando, se non in pochi casi.
Solo durante la creazione del personaggio avremo infatti modo di predeterminare quale sarà la tipologia di crescita del personaggio.
Tutti i Custodes, questo il nome affidato in questo gioco ai nostri personaggi, hanno accesso alla magia, infatti, con due metodi ben diversi, costoro sono in grado di evocare i poteri degli dei direttamente sul mondo mortale con le invocazioni oltre a poter effettuare dei rituali magici concernenti la divinazione.
Esistono altri tipi di magie e invocazioni che i personaggi e persino i giocatori scopriranno solamente andando all’avventura, vi dirò solamente che se esiste un culto imperiale autorizzato, ne esistono anche di tollerati e proibiti, alla vostra fantasia scoprire di cosa si potrebbe trattare.
Per l’Impero e per l’imperatore
In Lex Arcana i giocatori impersoneranno dei membri della Cohors Auxiliara Arcana, un’unità speciale della guardia pretoriana che si occupa di indagare, studiare e bloccare qualsiasi attività magica non autorizzata, tutto questo sotto decreto imperiale, quindi con libertà di movimento quasi assoluta, non solo nella burocrazia romana imperiale ma anche all’interno dell’esercito, in quanto le mansioni e le autorizzazioni di un Custodes fanno capo quasi direttamente all’imperatore.
Cosa troveranno i personaggi solo il Demiurgo lo sa, ma leggendo il bestiario, non tutto potrebbe essere così piacevole, pensate a una qualsiasi cosa presente nella mitologia romana, probabilmente ve lo troverete contro.
Abbiamo quindi i mezzi per un gioco che non solo si occupa di farci combattere, ma anche indagare, esplorare, socializzare e sopravvivere, avendo quindi una forte componente di interpretazione, atta a farci risolvere le nostre missioni in molteplici maniere, non è solo uno spaccaporte.
In questa sezione inoltre troveremo specificate molte dinamiche che i giocatori non per forza devono conoscere, ma che comunque si ritroveranno ad affrontare, come ad esempio la gestione di azioni sul lungo periodo: l’esplorazione, la costruzione di accampamenti stabili, indagare o anche le udienze per ottenere informazioni o favori; ho trovato questa sezione del regolamento non solo ben gestita ma anche molto scorrevole, nonostante la mole di nozioni in poche pagine esse sono ben riassunte e accessibili anche grazie all’uso di tabelle molto semplici.
Un sistema tutto personalizzabile
Siamo abituati ad avere nella nostra scheda una serie di valori numerici che stabiliscono quanto la nostra controparte del gioco di ruolo, sa fare.
Anche in questo caso le cose stanno così ma il valore dei queste caratteristiche vengono tradotti in Punti Dado.
I nostri personaggi sono caratterizzati da Virtutes, che potremmo identificare come le caratteristiche basilari e Peritiae ovvero delle caratteristiche secondarie direttamente collegate alle precedenti.
Ognuna di queste ultime è suddivisa in più specializzazioni.
Determinare le Virtutes è molto semplice, possiamo affidarci ad un tiro casuale di 2d6 o a valori determinati forniti dal manuale o con un po’ di fantasia dal Demiurgo.
Solo dopo la determinazione delle Peritiae potremo definire il valore finale di questa statistica grazie alla determinazione, totalmente libera, dell’età del personaggio.
Per le Peritiae invece la situazione si fa molto complessa, motivo per cui si usa un foglio di lavoro, ma sintetizzando, ogni Peritia è collegata a due Virtutes e da queste possiamo estrapolare con un procedimento non esattamente immediato, i valori di queste statistiche.
Vanno inoltre considerate le Specializzazioni, queste non sono statistiche, bensì dei bonus specifici alla Peritia, quindi aumentano il valore dei Punti Dado e non il risultato finale.
Queste ultime, in caso il master dovesse trovare delle mancanze e la necessità di avere altre specializzazioni, potrà tranquillamente crearsele da zero, in quanto il manuale fornisce una brevissima e immediata linea guida per farlo.
Quando il giocatore deve effettuare un prova su una Virtus o Peritia, sceglie un numero di dadi che vada da 1 a 3, la cui somma sul totale massimo sia pari o inferiore al valore della caratteristica presa in considerazione.
Non è immediato come sistema di uso dei dadi, ma si prende facilmente la mano e diventa molto divertente, in quanto il giocatore potrà sempre usare combinazioni di dadi diverse e testare risultati sempre nuovi.
Il sistema si basa sia su prove a difficoltà prestabilita, da facile a estrema, in 6 step con valori da 3 a 18, sia su prove a difficoltà standard, in realtà casuale, in quanto il demiurgo tirerà 2d6, fino alle prove contrapposte, dando così ampia varietà al gioco.
I dadi esplodono!
I nostri personaggi non hanno solo il classico cumulo di punti ferita, ma anche una certa quantità di Pietas, che possiamo effettivamente comparare con la Pietas Romana.
In Lex Arcana, la Pietas svolge un ruolo molto importante, in quanto ci consente di effettuare rituali magici, evocare gli dei, usare i nostri poteri e se dovessimo finirla avere dei riscontri.
Finché la pietas del PG è pari o superiore a 1, ovvero finché il favore del nume tutelare ricade sul personaggio questi avrà la possibilità, se ottiene un tiro di dado al massimo risultato possibile, di poterlo tirare nuovamente ogni volta che continuerà ad ottenere risultati massimi.
Non solo successi, ma gradi di successo: questa è una dinamica di gioco che fornisce sia al giocatore che al Demiurgo uno strumento aggiuntivo per determinare quanto il successo è stato proficuo, ad esempio nel combattimento, o nelle conoscenze dei mostri, o in situazioni di prove prolungate nel tempo.
Solo la scheda
Durante la lettura del manuale è possibile individuare una struttura molto ben definita, dopo il capitolo e l’eventuale sottotitolo troviamo una partizione della colonna di testa in cui possiamo identificare una prima parte descrittiva in cui si parla in dell’argomento preso in esame, supportata spesso magari da un’introduzione, ove necessario.
Nel momento stesso in cui troviamo parti salienti del sistema di gioco e del regolamento in sé possiamo subito vedere la facilità con cui l’occhio si può soffermare su tale sezione del testo, in quanto lo stesso è evidenziato con una semplice freccetta e strutturazione diversa del layout di colonna.
Oltre questo siamo supportati ove necessario con degli esempi non solo in corsivo ma anche in colore rosso, così da avere immediatamente un riscontro con una situazione similare a quella che ci potremmo trovare a dover discutere.
Data la lunghezza del regolamento, troviamo molto spesso dei rimandi ad altre pagine per poter facilmente ricollegare e costruire un senso organico e più immediato allo stesso, non dobbiamo quindi stare sempre a cercare nell’indice, forse per sopperire alla mancanza di un indice analitico.
L’unico materiale di cui abbiamo bisogno, sono la nostra scheda e i dadi, in quanto il gioco non ha nessuna concezione di uso di miniature, il combattimento è totalmente descritto e narrato dal Demiurgo e dai Giocatori.
La scheda rispecchia appieno quanto ci si potrebbe aspettare, con una grafica da Roma imperiale con tanto di aquila, fulmini e S.P.Q.R.
Oltre a questo e al manuale, ci servirà il classico set di dadi magari anche due e se volete essere ancora più puntigliosi procuratevi anche d3 e d5, reperibili più difficilmente, ma sostituibili semplicemente con l’uso di d6 e d10, dimezzando per eccesso i risultati.
Conclusioni
Un sistema non esattamente immediato, ma veloce da apprendere e nonostante ciò approfondito, rende molto dinamico questo tipo di gioco, considerando che con l’assenza della componente tattica nei combattimenti, questi diventano assai più veloci e dinamici.
Possiamo gestire anche gran parte delle situazioni sociali, non solo con l’interpretazione dei giocatori, ma essi possono e quasi devono coadiuvarsi con una serie di tiri, magari per questo ci può essere una maggior riuscita nel calarsi nel ruolo, considerando anche la possibilità di ridurre le difficoltà dei tiri trasformando, dove possibile, il singolo tiro in una serie di successi necessari.
Durante la lettura non mancano mai riferimenti non solo su dove trovare le regole di cui si parla per approfondire e verificare, ma anche rimandi a regole opzionali con cui rendere l’esperienza di gioco ancora più immersiva.
La creazione del personaggio, nonostante l’iniziale complessità, rende molto bene la realisticità, nonostante l’enorme semplificazione anche se approfondita grazie alle specializzazioni, donata dalla derivazione delle peritiae dalle virtutes, una dinamica che rende molto diversificate le capacità del personaggio relazionandole specificatamente alle sue possibilità date delle caratteristiche principali.
Trovare approfondimento con tanto di rivisitazione delle azioni compiute dai re e dagli imperatori in un manuale che prende in esame un periodo storico, nonostante abbiamo in mano un gioco ucronico e con una forte componente fantasy, mi ha quasi esaltato, da appassionato di storia romana trovare queste chicche sono una raffinatezza che non ci si aspetterebbe.
La profondità che viene data inoltre alle conoscenze riguardanti i mostri, basandole sul successo ottenuto, dando specificatamente le informazioni necessarie senza lasciarle al giudizio del demiurgo, è inoltre una facilitazione e rende immediate dinamiche che potrebbero rallentare il gioco.
L’impostazione del sistema, nonostante la complessità nella creazione del personaggio si traduce poi in una sinteticità estrema, con pochi tocchi e accorgimenti inoltre ci troviamo un manuale che riesce ad avere una trasposizione veritiera di dinamiche che potremmo valutare quasi realistiche.
Per gli amanti della creazione più approfondita del personaggio poi, c’è un’intera sezione del regolamento che ci permette, con senso filologico, di dare un senso maggiore alle specializzazioni del personaggio legandolo ulteriormente a fatti personali e geografici della provincia e zona della stessa da cui proviene.
In conclusione consigliamo assolutamente l’acquisto di questo manuale a tutti coloro che hanno amato la prima edizione di Lex Arcana e anche e soprattutto a quei giocatori che ancora non lo conoscevano e che vogliono avere un gioco originale con un’ambientazione fantasy diversa da quelle più classiche. Nelle prossime settimane troverete, sulle pagine di Serial Gamer Italia, anche le recensioni degli altri manuali di questo gioco pubblicati da Need Games, un resoconto delle prime sessioni giocate internamente dalla redazione e successivamente vi mostreremo anche alcune sessioni sul nostro canale Twitch.
Potete ordinare il gioco in versione cartacea o digitale sul sito ufficiale di Need Games a questo indirizzo.
*Manuale in formato digitale fornito da Need Games per la recensione